Sono in auto, in coda. Situazione forse comune per chi abita nelle grandi città italiane ma non per me, abituata ai ritmi di una piccola cittadina di provincia che i suoi guai di traffico li ha, specie quando qualche goccia d'acqua induce genitori solerti ed ansiosi a fiondarsi nei pressi delle scuole per aspettare l'uscita dei propri piccirilli con dei mega SUV (Veicolo Ultra-Spaccamaroni), ma tutto sommato contenuti.
Dunque eccomi in coda, in auto, all'uscita dell'autostrada da ormai più di un'ora, a girarmi i pollici, osservare con finto interesse la scarsa flora circostante - ma anche la fauna umana non offre granché di interessante - ed intasarmi i polmoni di monossido di carbonio.
Strada bloccata per manifestazione e corteo.
Sia chiaro, io sto con gli operai; il diritto di sciopero è sacrosanto ed inviolabile anche se col tempo, come molti altri diritti che sembravano acquisiti per sempre, corroso ed indebolito da scelte politiche sfacciate. Quello che non riesco a capire è come mai io sono ferma o tutt'al più avanzo a passi da lumaca, mentre le auto che passano nella corsia a fianco mi sfrecciano vicino allegrotte, facendosi beffe della mia "precedenza". Il diavolo, anche stavolta, ci ha messo la coda ed io ho scelto ancora la corsia sbagliata. O forse più in là, dove la strada si biforca, i furbini rientrano passando davanti ai polli diligentemente allineati in fila indiana, rallentando ancor più l'andatura??? La cosa mi farebbe imbufalire parecchio, al solo pensiero la rabbia mi monta. E poi: che bisogno c'è di superare strombazzando? Ti vuoi far notare? OK, ti ho notato, anche le mie orecchie l'hanno fatto e ringraziano della cortesia loro accordata. Il mio gesticolare volto a far comprendere la cosa al camionista di turno, che sta pigiando forsennatamente il clacson (e che clacson), riceve in tutta risposta un dito medio alzato. Vigliacco! Scendiamo e poi ti faccio vedere io... ci muoviamo, sei salvo solo per miracolo.
Ogni essere vivente affina le sue linee di difesa.
Il camionista s'è trincerato dentro la sua corazza di lamiera, dalla cabina mi ha squadrato dall'alto in basso (non solo in senso figurato) come fossi un sorcio (paura, eh?); la vecchina che sorridendomi con candore mi passa davanti in farmacia, quasi la precedenza le spettasse di diritto per motivi anagrafici, ha scelto una linea più soft.
Ma le è andata male, il farmacista s'è liberato ed io, con un balzo felino - qui l'anagrafe è dalla mia -, l'affianco e la precedo, pronta a menar fendenti (verbali!) se solo osa aprire il becco.
"Mi scusi sa, ma non l'avevo vista...", ma come? Eppure tanto piccola non sono e poi mi hai pure sorriso! La sfrontatezza, a volte non ha limiti.
Ad un banco del mercato un Gentil Signore, alla domanda
"Chi c'è da servire ora?", sventola il suo mazzo di basilico sotto il naso della commerciante urlacchiando
"Io ho solo questo!"
Manca poco che in tre o quattro non ci impossessiamo del suo mazzo (di basilico) per ficcarglielo a forza nelle orecchie! Pur di non far la coda quello rinuncia all'acquisto e se ne va imprecando a bassa voce. Ma si può??? Chissà poi cos'avrà raccontato alla moglie che l'ha visto tornare a mani vuote.
Beh, che dire? Sarà un'idea un po' demodé, ma a qualche regoletta di sana educazione civica sarebbe bene attenersi, per vivere insieme in modo civile.
Le code, a parte alcune rarissime eccezioni, VANNO RISPETTATE!
Tutte le code... anche quella che vedete là sotto!
Fausta
SARA' UN COMPLOTTO?
Non vorrei essere sempre quella che puntualizza, ma vorrei un attimo analizzare la situazione.
Lo farò con lucida razionalità...d'altra parte, come mi è stato, carinamente, fatto notare, sono o no l'unico membro del team scientifico?
a) Proprio perchè abituata al misero traffico di una città di provincia, siamo sicuri che la signora in questione, sia in grado di affrontare la banale viabilità di una vera città? Nonostante i tentativi per farla desistere del suo consorte, conosciuto ai più con l'epiteto "quel sant'uomo", con inutili "Guarda cara, lasciamo stare, ci sarebbe da piantare due piantine in quella bella aiuoletta...devi finire quel bel libro..."
b) I SUV sono vitali per andare a prendere i bambini a scuola e comprare la pizzetta per la merenda, fermandosi in terza fila con le portiere aperte...se non lo capiamo...
c) Come mai proprio quel giorno, proprio a quell'ora, proprio per quel tragitto lì, passò il corteo di operai? Alcuni testimoni affidabili riferiscono di aver visto il corteo muovere verso la macchinina della signora in questione, avvisati tramite sms.
d) Come mai le auto le sfrecciarono come lippe ai lati mentre lei proseguiva a passo di lumaca? Forse perchè il camionista accusato ingiustamente, strombazzava forsennatamente proprio per segnalare la presenza della signora in questione? E, spaventato dalle orribili espressioni di minaccia sul volto di lei, alzò il dito medio per, secondo un antico rito dei pellerossa, esorcizzare la paura ed allontanare quello spirito maligno?
e) La vecchina in farmacia era la nonna del farmacista, chiamata in soccorso proprio per evitare allo sfortunato di servire la signora in questione. La povera vecchina giace in un letto di Ortopedia dopo una doppia frattura del femore causata dal "ronsone" o spintone della signora in questione, in attesa di intervento per l'inserimento di una protesi in titanio. Il farmacista è in Mutua per un fortissimo esaurimento nervoso causato dal trauma di veder volare l'amata nonna sul pavimento della farmacia. I testimoni raccontano di non aver mai visto una donna così trasfigurata dalla rabbia e violenza.
f) Il Gentil Signore esasperato da ore di attesa perchè la signora in questione pretendeva di pagare con quei nove chili di centesimi da 2 e 5 tutti elegantemente impacchettati in pagine di giornale, tentò di farsi aria agitando il mazzo di basilico, ma in preda ad un attacco di claustrofobia, fu costretto ad uscire in preda a delirio. I testimoni dichiarano di non aver mai visto una donna così glaciale e priva di ogni umanità.
g) L'educazione è fondamentale, il senso civico pure, ma c'è quella piccola cosa chiamata istinto di sopravvivenza che ti fa affrontare ogni genere di situazione, ti fa scendere a compromessi, ti fa compiere addirittura brutte azioni, per poter ottenere il risultato più importante: poter tornare a casa sani e salvi.
La signorina Rosario distribuirà gratuitamente a chi ne fosse interessato, i prossimi spostamenti della signora Fausta, con orari, percorsi, lista della spesa, in modo da consentire il cambio repentino dei propri programmi.
Cordiali saluti, il team-sonosoloio scientifico.
Ricetta ed immagine sono state prese QUI
Coda alla vaccinara (qui in versione con i maccheroni)
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di coda di vitello
300 gr di maccheroni
1 gambo di sedano
Una cipolla
Una carota
Una testa d’aglio
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe
Prezzemolo
Un cucchiaio di cacao in polvere amaro
Un bicchiere di vino rosso
400 gr di pomodori a pezzettoni
Pinoli
Uvetta
Preparazione:
Far colorire la carne in un tegame con l’olio, un trito di cipolla, sedano, carota, aglio e prezzemolo, tagliati grossolanamente. Regolare di sale e pepe. Quando la carne sarà colorita versare il bicchiere di vino rosso e non appena sarà evaporato aggiungere i pomodori a pezzettoni. Aggiungere sempre acqua e far cuocere a fuoco dolce e con il coperchio per circa 2/3 ore. Passato questo tempo spegnere e fare raffreddare. Togliere metà dei tranci di coda, sfilacciare con le mani e tenere da parte. Frullare tutte le verdure affinchè diventi il classico sugo, aggiungere il cacao amaro, l’uvetta ammollata e i pinoli più la coda sfilacciata e rimettere sul fuoco per una decina di minuti. Cuocere la pasta e condirla con il sugo di coda e mangiare l’altra meta dei tranci di coda come secondo. Servire con un’abbondante manciata di pecorino romano stagionato.
Vino: con questo piatto io nei calici verserei un rosso Cesanese del piglio (primo vino che prenderà la docg nel Lazio)