Istruzioni per l'uso

Istruzioni per l'uso: ormai l'avrete capito, questo è un blog un po' fuori dal comune. L'intento è quello di divertirci con voi; come? Abbinando post scritti a 4 mani (ma la cosa carina è che non ci mettiamo d'accordo; una scrive quel che vuole, l'altra "risponde") a ricette prese dal web. Inserire piatti preparati da noi sarebbe troppo laborioso soprattutto perché entrambe vogliamo portare avanti anche i nostri blog personali. Per la stessa ragione non potremo venire a commentare da voi (per quello useremo ognuna il proprio blog "serio"), lo faremo qui, rispondendo a tutte, sempre e con doppia risposta. Se vorrete partecipare a dare un'anima in più a questo spazio, mandateci il link di una delle vostre ricette e poi... preparatevi perché ve le "faremo a pezzi". I post avranno cadenza settimanale ma crediamo potrà essere interessante seguire i vari botta-e-risposta nei commenti.
Infine: preparatevi perché avrete delle sorprese ed un blog tutto cliccabile!!!


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lunedì 30 gennaio 2012

dopo il disastro, il nostro primo...


Con la casa quasi ridotta in macerie e la cucina "non praticabile" noi di Pastina oggi non possiamo proprio proporvi una ricetta.
Io (Tinny) lo so che la povera Rosario ce l'ha messa proprio tutta per cercare di riassettare, ma il compito era talmente gravoso che, poveretta, nonostante il grande impegno non ce l'ha fatta.
Io (Fausta) non ho parole! La Tinny (ed ora ci s'è messa pure Meris...) va in giro dando ordini a destra ed a manca... sembra che parli con qualcuno, ma CON CHI??? Mistero, o forse pensa che ci sia la "sua" Rosario.
Fatto sta che Pastina ha deciso, ma solo per oggi, di chiudere la cucina e di lanciare il suo primo... giveaway!!!
Sì, avete capito bene! Oggi entriamo nella diciassettesima settimana di vita; per ben 113 giorni ci avete seguito diligentemente, sostenuto, commentato...
A tratti i vostri commenti sono stati un po' troppo salaci, ma lasciamo perdere.
A volte avete inventato situazioni di sana pianta, ma lasciamo perdere.
A volte siete state un po' troppo "pungenti", ma lasciamo perdere.
A volte ci siete state un po' sulle b...e, ma lasciamo perdere.
In poche parole non fateci pensare al passato altrimenti altro che giveaway!

Dunque, guardando al futuro, vi diamo le nostre poche, semplici e consuete regolette.

Chi può partecipare?
   Tutti, iscritti e non. Unica regola (per i non-iscritti): dimostrare di aver letto tutti (ma proprio tutti) i nostri post. Teniamo molto al nostro blogghetto e vogliamo che ne sia colto lo spirito ed il senso...
Naturalmente faremo interrogazioni a campione

Dovete esporre il banner?
   Onnostroddìo, NO! Non ve lo chiediamo proprio!

Cosa dovete fare per partecipare?
   Semplice: commentare questo post. Vincerà chi rilascerà il maggior numero di commenti. Per dimostrare la volontà di partecipare dovrete però inserire nel vostro primo commento la frase "Io gioco, io vinco". La frase potrà essere inserita nel contesto che volete, purché ci sia. Saranno validi, ai fini del conteggio, solo i commenti posteriori a quello contenente la frase (per cui, se la dimenticate, potrete sempre metterla successivamente, ma i commenti precedenti non verranno conteggiati).

Quali commenti saranno validi?
   Qualsiasi, purché contengano almeno 5 parole di senso compiuto... e che non siano parolacce!!!

Qual'è la scadenza?
   Il nostro "give" scadrà la mezzanotte di domenica 5 febbraio. Naturalmente, poiché blogger da un po' i numeri sugli orari, faremo i dovuti calcoli per verificare l'ora esatta di pubblicazione.

Capito tutto?
Ed ora veniamo ... (ai premi! parola di Tinny) (al premio! Non fidatevi di quel che dice Tinny, il premio è uno)
Dunque... rullo di tamburi.... un tarocco!

Sapete cos'è un tarocco, vero? Ma santa pace, ma che cuoche siete? Guardate un po' qui!

Riconoscete questo oggetto? Questo è un tarocco. In poche parole una spatola per la pasta.

Il nostro regalo sarà utile, leggero, maneggevole e pratico. Più di così non possiamo fare!


E poi c'è un secondo regalo! Parola mia!
Tinny, per favore...
Sì, sì che c'è!
Dai, Tinny...
Io lo voglio mettere in palio!
Vabbè, vedi tu eh? Fai sempre come vuoi...
Sì sì, dunque io (Tinny) metto in palio... (altro rullo di tamburi)... la foto di Rosario!!!
Ed io (Fausta) ... me ne lavo le mani! 

Partecipate numerosi!!!

lunedì 23 gennaio 2012

quarta collaborazione


Il team Scientifico è lietissimo di comunicarvi la quarta collaborazione! L'Azienda SeNonRiesciASpegnerloTiConvieneAllontanarti, leader di  mercato nel campo dei piccoli strumenti di giardinaggio e bricolage, ci ha omaggiato della loro ultima invenzione: il Putrellone.
Oggetto di molteplici funzioni può essere utilizzato per preparare il terreno di semina di graziosi bulbini, bellissime fioriere da balcone, vasettini vari, scavare per costruire trafori o grattacieli.
Fondamentale è il tempo di accensione: il motore alimentato ad energia termonucleare, necessita di 24 h di riscaldamento per essere ai massimi livelli di efficienza.
Un lieve ronzio è da attribuirsi alla ventola di raffreddamento...
Un ronzio un po' più forte è da attribuirsi all'aumento di potenza del motore...
Una luce fluorescente azzurra è da attribuirsi ai led di controllo del pannello comandi...
Una vibrazione che si estende alle pareti ed al pavimento della stanza che ospita il Putrellone durante la fase di accensione, potrebbe essere normale...
L'aumento eccessivo di temperatura, no...
Lo sciogliersi della tappezzeria, neanche...
Faustaaaa, dove czzz le ha i messe le istruzioni di questo aggeggio???!!! Te ed i tuoi bulbini... Ma la rotellina rossa andava girata in senso antiorario??...COME ASSOLUTAMENTE NO??!!!





Eh sì, diamo a Cesare quel che è di Cesare e riconosciamo a Tinny i suoi pregi.
Sarà anche una strana ragazza un po' pasticciona, avrà le sue visioni (ma in fondo chi non ne ha? Certo magari lei esagera un pochino con la "sua" Rosario, l'infanzia con gli amici immaginari che le sono propri è lontana da un pezzo, ma chi siamo noi per giudicare?), avrà anche i suoi momentacci, quelli dove l'appiccicheresti al muro per farla ragionare, ma insomma, tutti peccati veniali in fondo. Quello che la rende unica sono invece le sue buone qualità, quella gentilezza disinteressata, la capacità di saper chiedere scusa a modo suo e di sapersi far perdonare con piccoli e grandi gesti di generosità.
Ecco, oggi, per esempio. L'abbiamo lasciata solo da qualche giorno con un dito ustionato (colpa della malefica sottoscritta, lo ammetto) che lei, già dimentica di tutto, s'è subito messa in moto per cercare qualche attrezzetto che potesse semplificarmi la vita in giardino e farmi così dimenticare la mia Vanilla Planifolia ormai approdata nel mondo dei più.
Dunque proprio stamattina ci viene recapitato un bel pacchettone.
La mia curiosità è alle stelle (mai termine fu più azzeccato, ma in quel momento ne sono ancora ignara) Cos'è, cos'è, cos'è? ma lei, che naturalmente è a conoscenza del contenuto, fa la preziosa Mah, boh... forse... dice con arie di superiorità. Finché alla fine il pacchettone viene aperto e quello che ci si para alla vista è un insieme di ferraglia che per me potrebbe finire dritta dritta nella rumenta (per chi non sapesse la rumenta, in ligure, è la spazzatura). Me ne vado disgustata, scrollando le spalle, ormai disillusa sulle capacità della mia amica. Era questa la gran sorpresa preannunciata ieri di cui non dovevo venire a conoscenza? Bah, un altro, ennesimo bidone!
Ed invece no! Sono qui in cucina a far da mangiare e vedo che lei, sparpagliati deliziosamente i pezzi rugginosi del marchingegno sul tappeto persiano del salotto (tappeto che mi è costato "solo" 3.625 dollari), sta lavorando alacremente con i suoi pezzi del "meccano" (chissà, forse ce l'aveva da piccola e magari, vista la professione intrapresa, le avevano regalato anche un "Piccolo chimico"!).
Si ferma, pensa col dito sulle labbra, consulta le istruzioni, prende il cacciavite, stringe i bulloni, ogni tanto un "ahi" mi fa capire che si è tirata qualcosa su un dito o in testa, insomma, in poco tempo un aggeggio ininnominabile è montato. Entra in cucina come una furia (la sua eccitazione non evita, però, che butti l'occhio su un dolce che ho preparato e zac, ditata di panna...) e mi dice che tutto è pronto; il macchinario mi solleverà da molti impegni in giardino. Non la bacereste sulla fronte, voi???
Io... beh, sì, lo faccio.
La guardo mentre fiera se ne torna nell'altra stanza, pronta a darmi una dimostrazione della sua maestria.
Sei capace a farlo partire? le urlo dalla cucina.
Come no! fa lei sdegnosa Ma per chi mi prendi?
Ecco mi dice a voce alta, Metto in moto!  Guarda, tutto come scritto qui.
Gira un pomello e si sente un lieve ronzio (tranquilla, urla lei, è da attribuirsi alla ventola di raffreddamento...).
Aspetto qualche istante e sento un ronzio un pò più forte (tranquilla! a voce più alta per sovrastare il rumore, è da attribuirsi all'aumento di potenza del motore...).
Ancora un attimo ed appare una luce fluorescente azzurra (tranquilla! sempre lei, è da attribuirsi ai led di controllo del pannello comandi...).
Qualche istante e percepisco una vibrazione che si estende alle pareti ed al pavimento della stanza che ospita il Putrellone (tranquilla! Potrebbe essere normale...)
Potrebbe??? Dico io E questo aumento eccessivo di temperatura? (beh... fa lei, quello no...)
E lo sciogliersi della tappezzeria??? (ops, quello neanche...)
Tinny! Ma cos'hai fatto? Come sarebbe a dire che hai girato la rotellina rossa in senso antiorario??? Qui c'è scritto a caratteri cubitali che non bisogna assolut...
...
...

Ma cos'è tutto questo fumo?? La signorina Faustidda avrà dimenticato qualcosa in forno??
Ce n'è un po' tanto però...di fumo.
Sono uscita un paio d'ore per andare a farmi la ceretta e torno e...
...Ma la porta d'ingresso?? Eppure avrei giurato che si passasse di qua per entrare...
Ma la Signorina Tinny???
Signorineeee??? Sono Rosario, signorineeeeeeeee???

Bomba gelata di panna e lamponi


Immagine e ricetta sono state prese QUI


Ingredienti
750 g di lamponi
300 g di zucchero
8 g di gelatina in fogli
7 dl di panna fresca
1 baccello di vaiglia
6 albumi
succo di limone
60 g zucchero a velo

Preparazione

1 Scalda la panna. Incidi il baccello di vaniglia, nel senso della lunghezza, poi mettila in una pentola con 2,5 dl di panna e 100 g di zucchero e porta a ebollizione; lascia intiepidire poi elimina il baccello. Intanto, metti a bagno in acqua fredda 4 g di gelatina, strizzala leggermente e scioglila nella panna calda (non bollente), mescolando bene. Frulla 300 g lamponi con 100 g di zucchero e passali al setaccio, per eliminare i semini. Metti a bagno in acqua fredda la gelatina rimasta e strizzala delicatamente, poi scalda, senza far bollire, 3 cucchiai di frullato di lamponi e   scioglici la gelatina.  
2 Monta gli albumi. Monta a neve gli albumi con 1 cucchiaino di succo di limone, unisci lo   zucchero rimasto e continua a montare, finche si sara completamente sciolto. Monta  altri 2,5 dl di panna, aggiungila al frullato di lamponi e unisci meta degli albumi montati. Incorpora gli albumi rimasti al composto di panna e   gelatina.  
3 Componi il semifreddo. Fodera lo stampo con un foglio di pellicola. Versaci meta del composto di lamponi e copri con uno strato di altri 200 g di lamponi. Prosegui con la panna alla vaniglia, poi termina con il composto ai lamponi e lascia raffreddare in freezer per 6 ore. Per completare, monta i 2 dl di panna rimasti, incorpora lo zucchero a velo, continuando a montare, poi spalmala sulla superficie del dolce, completa appoggiandoci, uno per volta, i lamponi rimasti e servi.                                                

lunedì 16 gennaio 2012

SUPER POTERI??...



Mmmmmmmm, che rottura di marones con 'sta storia della torta con la pasta di zucchero...
Non sono capace a farla, non l'ho mai fatta e allora?? E' inutile che organizzi simposi sulla temperatura dello zucchero che si deve sciogliere a 120 gradi altrimenti non viene come deve...ebbastaunpò!
NON ce l'ho il termometro per misurare la temperatura... come si chiama? Quello che i pasticceri usano per conoscere l'esatto esattissimo punto di fusione dello zucchero, NON ce l'ho! Che poi, sei sicura che vada fuso per fare la pasta di zucchero? Vabbè, io non ci capisco una fava tonka.
Io avevo solo quello banale per la cottura delle carni, quello con disegnato il pollo, la mucca, il maiale...tipo giochino per bambini scemi, okkei??? Ma si sa, le carni, in questa casa, si snobbano, perchè la carne fa male...i dolci e le creme e le marmellate quelli no, fan benissimo.
Dico avevo perchè, la signorina Rosario l'ha usato un giorno...non si sentiva molto bene....vabbè, questa è un'altra storia (le sue grida mi rimbombano ancora nelle orecchie!).
Se hai deciso di fare una torta decorata, fattela...magari guardo ed imparo.
Avrai un brutto carattere, ma devo ammettere, che in queste cose sei  bravina.
Sei molto brava a creare, hai fantasia e quel pizzico di inventiva che ti fa sperimentare sempre cosine nuove.
...No, non sto facendo la ruffiana, non sto cercando di farmi perdonare per l'incidente della piantina rara...sei ancora arrabbiata?
Vabbè, non parliamone più.
Guardo in silenzio.
Che poi, non ho capito perchè uno se lo debba star tanto a menare con 'sto zucchero, quando si scioglie si scioglie...
Beati i nostri antenati che facevano tutto più semplice, senza tanti strumenti complicati, andavano ad occhio, usavano tutti i loro sensi per percepire, captare l'esatto momento...stringevano nelle loro mani e menti tutto il loro sapere, scrivevano su carta ricette perfette, spesso segrete ai più...
Non è che avessero bisogno di chissà quale super potere per fare una torta, ne?
Se poi decidevano di perder tutto il giorno a far foglie, fogliette, fiocchi e trifogli e strati di rivestimento, affari loro.
...Suona il telefono? Vai a rispondere tu, son seduta, son stanca...stai facendo la torta...Rosario dov'è? Non può rispondere lei?
Mmmmm, vado io, okkei....
...
Fatto, era la solita intervista telefonica.
Come procede? Hai bisogno di una mano? Di un dito, dici?
Devo sentire la temperatura dello zucchero? Faccio come gli antichi, senza termometro? Così capisco la differenza senza l'uso di certi strumenti, affidandomi ai soli sensi?
Ma non mi brucio dici? Ahhh, si sta raffreddando perchè nella ricetta va tiepido, dici?
Senti, allora non ce l'hai più su per la vaniglia? Lo so che te l'ho appena chiesto...
Vabbè, okkei, mi sbrigo...allora, deve essere tiepidino, una sensazione piacevole ed allora è pronto...
...
...

La versione di Fausta
Mhmmm... eccola che si avvicina, espressione contrita... chissà, forse un po' le dispiace di aver fatto quel che ha fatto estirpando quella bella pianta di vaniglia su cui riponevo un sacco di speranze.
Mi domanda cosa stia facendo. Ma è palese, no? Preparo una torta decorata. No, non è per lei (ma che, crede di dover assaggiare proprio tutto? E poi, non l'ho mica ancora perdonata!) e sì -ma quante domande!-, vabbé, l'ho perdonata (per vendicarmi ho bisogno che lei si senta tranquilla).
Prendo la bilancia e comincio a pesare gli ingredienti. Che faccio? (uff... ma basta questionare! Lasciami lavorare in pace...). Ma non lo vede che sto per preparare la pasta di zucchero?
Mi chiede se ci sia bisogno di dosare la temperatura in modo esatto, col termometro, perché lei tutta sta cosa non la capisce (ma quando mai ha capito qualcosa dell'arte dolciaria?) e magari, sempre secondo le sue parole, si potrebbe fare come i nostri antenati, che andavano ad occhio e sensazioni. Mi fa un elmetto che non finisce più senza accorgersi che mi sta facendo innervosire. Però... "sensazioni", ha detto? Vuoi vedere che mi ha fornito da sola il modo per vendicarmi?
Mi chiede come mai tiri fuori dal cassetto il termometro per fare la pasta di zucchero... fortuna che se ne capisce davvero poco di glasse e paste e, poiché per fare la sugar paste non c'è necessità di lavorare a temperature elevate, le rispondo che sì, è vero, la preparazione dovrà essere solo tiepida, ma 40 gradi sono 40 gradi e non 41 e così via. Precisione ci vuole, in pasticceria. Precisione.
Mentre la intorto con la precisione squilla il telefono e lei prova a far rispondere a Rosario. Ovvio che Rosario non va, no? (c'era da precisarlo?) Così al telefono ci va lei ed io, non vista, porto la temperatura dello zucchero ben più in alto... 110 gradi? No, dai, facciamo 120! Torna e mi pone per l'ennesima volta la stessa domanda. Sì, t'ho perdonata, stai tranquilla... (uffa, che palle, ma la smetterà mai di chiedermelo? Ho idea sì... fra poco...).
120 gradi una bella scottatina la dovrebbero provocare... dài su, prova col ditino, come i nostri antenati, affina i sensi e guarda se la temperatura va bene... no non ti scotterai, ti assicuro, lo zucchero è appena appena tiepido...   

Epilogo.
Dopo tutto quel che mi ha combinato m'è pure toccato prendermi cura di lei e della sua ustione. Però, gioia assoluta, sono ugualmente riuscita a terminare la mia torta, completandola con fogliette e palline, oltre ad un bel fiocco rosso di organza.
Eccola qui, guardate che bella.
Sì, lo so, è un po' tardi per il Natale... ma l'abbiamo fatto apposta, così non accamperete scuse dicendo che sotto le feste si ha sempre poco tempo; siete in TEMPISSIMO per programmarla per quello del 2012!!!

Torta natalizia


Ricetta ed immagini sono state gentilmente offerte da Meris del blog di Vaniglia e cannella
Grazie Meris!!!!
     
La mia prima creazione in pasta di zucchero. Vi piace? L'ho trovata su Sale e Pepe di dicembre. L'ho studiata, realizzata mentalmente decine di volte e alla fine mi sono sentita pronta per farla realmente. 
Avete visto com'è alta? Per farla così ho realizzato ben tre torte di base. Ora vi scrivo gli ingredienti per una base, se volete farla alta come la mia basta che moltiplichiate gli ingredienti.
Per una torta di base
200 gr di cioccolato fondente al 70% di cacao
250 gr di burro
137 gr di farina
350 di zucchero di canna
5 uova
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
Burro e farina per la tortiera del diametro di cm 22
Per la farcitura confettura di albicocche. 

Per la decorazione
800 gr circa di pasta di zucchero (si può acquistare nei negozi per pasticcieri)
coloranti alimentari verdi e rossi
zucchero a velo
Per la torta fate fondere il cioccolato a pezzetti. Raccogliere il burro morbido in una ciotola e lavoratelo con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Mettere le uova nel robot, montarle con le fruste, devono triplicare il volume. Aggiungerle al composto di zucchero e burro, delicatamente per non smontarle. Poi, sempre delicatamente, incorporate il cioccolato, la vaniglia e la farina setacciata.
Imburrate la tortiera, mettete l'impasto e cuocete in forno preriscaldato a 160° per circa un'ora. Deve formarsi una crosticina molto fragile al tocco. Lasciate intiepidire quindi sformate la torta. Dopo che si sarà raffreddata tagliatela in senso orizzontale e farcite con la marmellata di albicocche. 
Se volete la vostra torta alta come la mia, fate altre due basi, e tutte andranno tagliate a metà in senso orizzontale e farcite. 

Nella ricetta originale alla fine la torta andava ricoperta con la ganache al cioccolato. Io ho messo marmellata perchè tutto quel cioccolato mi sembrava troppo! Per ogni base ci sono 200 gr di cioccolato, quindi in tutto 600 gr,!!! 

Per la decorazione stendete 2 terzi della pasta di zucchero con il matterello allo spessore di 3-4 mm spolverizzando la spianatoiadi zucchero a velo. 
Arrotolate la sfoglia sul matterello e trasferitela sulla torta facendola aderire con il palmo della mano od una spatola, poi tagliate con un coltellinola pasta in eccesso.
Amalgamate il colorante verde ad una parte della pasta di zucchero rimasta, stendetela e con gli appositi stampini ritagliate le foglie del pungitopo od altre forme a piacere.
Amalgamate alla restante pasta il colorante rosso. Prelevate poi tanti pezzettini e formate delle palline.
Incollate i decori con della gelatina di frutta o sciroppo di zucchero.
 

lunedì 9 gennaio 2012

che ne faccio?


Essì, ditemi un po' voi, che ne faccio di quella buona donna della Tinny? Lei una ne fa e cento ne pensa, anzi, mi correggo: una ne pensa e cento ne fa... 99 per nulla "meditate", se capite quel che intendo.
Vi racconto. Dieci anni fa... embé, se il racconto inizia dieci anni fa che ci posso fare? Ma non dubitate, sarò breve. Dunque, dicevo, dieci anni fa un mio carissimo amico arrivò da un lungo viaggio in Messico portandomi in dono, abbastanza fortunosamente, una piantina. Lui sapeva che già a quell'epoca coltivavo (mai termine fu più azzeccato) la passione per il giardinaggio e per la cura delle piante orticole e non, e mi voleva stupire. Con un'aria sorniona, consegnandomi la piantina, mi disse: "Ed ora vediamo cosa riesci a farne!"
Che razza di frase... neanche sapevo cosa fosse quella robina lì. Ma orgogliosamente abbozzai e rimasi sul generico; in questi casi a non sbilanciarsi non si sbaglia mai ed io mai e poi mai avrei ammesso che non sapevo neanche di che pianta si trattasse. "Beh, sì... qualcosa ci farò di sicuro..."
La prima cosa che feci rimanendo sola (se ne andò ridacchiando, mi sa tanto che aveva capito...) fu naturalmente fiondarmi su Wiki. Messico, piante, ed ecco lì, in tutto il suo splendore un meraviglioso esemplare di Vanilla planifolia. Oddìo, una pianta di vanigliaaaa???? Che meraviglia!
Per dieci lunghi anni ho curato, nutrito e coccolato la mia vaniglia nella speranza di poter un giorno raccoglierne i frutti. Ho costruito per lei una serretta, ho riprodotto il suo clima ideale. Ho fatto in modo che crescesse e si sviluppasse, ho osservato trepidante i suoi mutamenti. Da tre anni a questa parte abbozzava una piccola infiorescenza che non riusciva a sbocciare. Quest'anno, finalmente, un bel grappoletto di fiori s'era aperto e da questo, grazie ad un'opera paziente di impollinazione manuale, erano nati i primi "pendaglietti": i baccelli di vaniglia.
Perché racconto tutto questo?  Ma soprattutto: perché al passato?
Perché Tinny, disgrazia fatta persona, poco fa si presenta con in mano dei brandelletti bruciacchiati e sventolandoli mi urlacchia: "Ecco, vedi? Ce l'hai sempre con me, ma se non ci fossi io... La tua pianta era piena di questi cosi, parassiti sicuramente. Li ho tolti e bruciati, ringraziami!"
Aiuto, mi sento venir meno....
"Ah, senti, già che c'ero ho estirpato tutto, quella fetida pianta faceva un fiore ogni dieci anni. Al suo posto ho piantato già una bouganvillea che i fiori li fa tutti gli anni... e tanti. Molto meglio, no?"


Quando si ha a che fare con un essere perfetto perfettino, la vita si trasforma in una continua battaglia.
Se lasci in disordine devi mettere in ordine, se lasci la tazza nel lavandino, perchè magari sei di corsa, stai pur certa che, al tuo rientro, troverai il frigo tappezzato di messaggi minacciosi.
Non è che uno possa sempre essere perfetto, no? Però, nel tuo cervellino, si insinua una sorta di ansia da prestazione e così, per non essere criticata, cerchi di far tutto giusto.
L'Autunno scorso, rastrellai le foglie secche in giardino, ne feci una bella montagnuzza e...me la dimenticai perchè la signorina Rosario mi chiamò per vedere la 5342000000sima puntata della sua telenovela preferita "Non mi ricordo più com'è la trama, ma tanto la guardate lo stesso!"...e, proprio sul più bello, quando Margot stava per confessare al fratellastro di essere incinta  del suo patrigno in seconde nozze con la madre adottiva,  un urlo dal giardino, ci fece sussultare dallo spavento.
Evabbè, s'era alzato un pò di vento e le foglie erano entrate tutte in casa, ma allora?? Sempre a questionare!
Così, una mattina, gironzolando in giardino, mi cade l'occhio su quella baracchetta abbandonata che lei chiama serra e penso "Quasi quasi vado a darci un occhio, che se c'è da pulire lo faccio."
Entro...un casino, semi, semini dappertutto, palette, terriccio...che poi, io non voglio far sempre quella, ma tutti questi semini strani portati da questi amici che vanno in questi paesi, a me non è che me la contano tanto giusta, eh? Ma mi faccio i "cassi" miei.
Poi mi cade l'occhio su questa piantina sofferente, aggredita da orribili bruchi giganti marroni ed il mio buon cuore, mi obbliga ad aiutarla. Così stacco questi orribili vermi, li chiudo in un fazzoletto.
Prendo le cesoie ed inizio a tagliare quella povera creatura. La guardo...no, non ce la può fare, è troppo striminzita...la taglio e la faccio smettere di soffrire. ZAC ZAC ZAC ZAAAAAAAAC.
Decido di bruciare quei vermacci schifosi anche per salvaguardare la salute delle altre piantine presenti...se fosse qualcosa di contagioso? Chessò, come in quei film dell'orrore ambientati nelle foreste pluviali dove un vermetto da niente ti si attacca alla giugulare e tu ti trasformi in un orribile mostro tutto foruncoloso che al posto della bocca ha una rastrelliera di denti aguzzi?? Tremenderrimo, no?
Così brucio tutto, ma siccome conosco la Faustidda penso "Sarà meglio che le porti i resti perchè altrimenti inizia a menarmela se ho pulito tutto, se ho pulito bene, se ho raccolto tutto, se non ho lasciato qualche nanogrammo di questi orribili verminchi per terra che, magari, si rigenerano e ti attaccano nel sonno..." insomma, vi rendete conto a che punto sono arrivata??
Poi vado in cucina, le mostro i resti e lei cheffà? Una Furia, un'Erinni con gli occhi iniettati di sangue che mi urla che quella piantina era da dieci anni che se la coltivava, che quelli erano bacelli e non vermicelli! Evvabbè, mi son sbagliata! La Marianna che carattere! Che poi, se vogliamo essere, se in dieci anni, non hai concluso quasi una fava, forse non sei portata tanto per il giardinaggio, no?? La Bouganville, quella, le fa schifo, "c'ha" le spine e non profuma!!!
Esco sbattendo la porta...
Mi cade l'occhio su quella tanichetta di cherosene avanzata dall'ultimo barbecue della signorina Rosario (ha tutta una sua tecnica per accendere il fuoco, ma questa è un'altra storia...)...
...Spetta me che le incendio pure quella casso baracchetta...pardon, serretta...

Liquore alla vaniglia

Immagine e ricetta sono state prese QUI

Liquore alla vaniglia

Ingredienti: 
bacche di vaniglia: 3
latte: 500 ml
alcool puro: 150 ml
zucchero: 400 gr

Ricetta e preparazione
Incidete le bacche di vaniglia e fate cadere i semini in un pentolino nel quale avrete messo il latte, lasciate in infusione per 3 ore.
Aggiungete lo zucchero nella pentola e portate a bollore, poi togliete dal fuoco e fate raffreddare. Aggiungete l’alcool e mescolate. Mettete questo composto in una bottiglia con chiusura ermetica, ponetela in un luogo buio, fresco e asciutto e per 10 giorni agitate la bottiglia più volte al giorno.
Filtrate il liquore per togliere i semini, imbottigliate e consumate a piacere!

Consigli
Usate alcool di buona qualità.